La Cattedrale di Bagrati fu costruita nel X-XI secolo, durante il regno di Re Bagrat III, ed è un esempio magnifico di architettura georgiana antica.
Al termine della sua costruzione venne inserita un’iscrizione sulla parete nord del Tempio dell’Assunzione, la quale afferma che il pavimento era risalente addirittura all’anno 1003. All’interno della Cattedrale Bagrati è sepolto Bagrat III (975-1014), la figura che diede la spinta ai lavori di costruzione.
Storicamente il tempio è un simbolo della Georgia unita. Nel 1692 i turchi ottomani invasero la regione dell’Imereti, distrussero la Cattedrale Bagrati con un’esplosione, ne saccheggiarono i tesori e portarono via le colonne di marmo. Nel 1770, Re Salomone I le riportò in Georgia. La distruzione tuttavia continuò per mano di altri invasori, fino al 19° secolo.
La Cattedrale Bagrati di Kutaisi è un edificio a cupola, la quale si erge su quattro grossi pilastri. Durante la costruzione, l’architetto utilizzò un sistema di rinforzo sulla facciata, che in quei giorni era un’innovazione tecnologica notevole, che mostrava grande talento ed esperienza. Prima della fine della costruzione, vennero aggiunte una torre residenziale a tre piani per i vescovi di Kutaisi e anche delle porte ornate ed intarsiate. Presso la porta sud si possono osservare tracce degli affreschi originariamente dipinti. Il pavimento, infine, venne adornato da mosaici colorati.
Curiosità
Sui muri che guardano a est e a nord vi si trovano alcune iscrizioni, tra cui la prima trascrizione dei numeri arabi in Georgia.
Nel 1994 la cattedrale Bagrati di Kutaisi è stata inserita nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO assieme al Monastero di Gelati. Nel 2009, l’agenzia nazionale per la protezione del patrimonio culturale della Georgia, lavoro che terminò nel 2012.
Galleria di immagini
Ecco alcune immagini della Cattedrale Bagrati:
La ristrutturazione della Cattedrale Bagrati
Nel 2010, sotto la direzione dell’architetto italiano Andrea Bruno, iniziarono i lavori di ricostruzione volti a riportare la Cattedrale al suo stato originale e a renderla di nuovo aperta come luogo di preghiera.
Nel luglio 2010 l’UNESCO aggiunse la Cattedrale Bagrati alla lista dei patrimoni a rischio, in parte a causa proprio della ristrutturazione, temendo che ne avrebbero influenzato l’integrità strutturale e l’autenticità.
Anche prima dei lavori di ricostruzione, nel 2008 l’ICOMOS (International Council on Monuments and Sites) aveva espresso preoccupazioni riguardanti il pessimo stato della Cattedrale Bagrati, ma ordinò che qualsiasi lavoro di ristrutturazione il governo avesse in mente, non avrebbe dovuto includere in alcun modo elementi che avrebbero influenzato il valore storico del sito.
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Nel 2011 l’UNESCO comandò al governo georgiano di sviluppare una strategia di riabilitazione che avrebbe invertito alcuni dei cambiamenti fatti alla cattedrale degli anni recenti, ammettendo tuttavia che tali alterazioni sarebbero potute essere “quasi irreversibili”.
A conclusione dei lavori, nel 2013 l’architetto Andrea Bruno fu insignito della medaglia d’oro georgiana per il suo ruolo nei lavori di ricostruzione della Cattedrale Bagrati, e l’anno prima vinse il prestigioso premio internazionale Domus Restauro e Conservazione, indetto da Fassa Bortolo e dall’Università di Ferrara.